Creatività femminile – Muggia 2012

Anche quest’anno l’associazione culturale A.I.D.A. (Associazione Interculturale Donne Assieme) di Muggia ha organizzato la mostra-concorso “Creatività Femminile”, un appuntamento irrinunciabile per ammirare il risultato di fervida fantasia, infinita pazienza, estro artistico e mano felice, mani femminili s’intende. Ma anche no.

Infatti, inizio questo post con delle significative immagini di alcuni lavori fuori concorso, in quanto realizzati da una mano maschile, quella di Renato Bavone. I suoi due lavori hanno suscitato ammirazione, e, si badi bene, non perché erano realizzati da un uomo, bensì per il loro elevato livello qualitativo.

Ricamo Norvegese
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Ricamo Caterina De’ Medici

Pur non disponendo di uno spazio espositivo molto esteso, l’associazione è riuscita egualmente a sistemare tutte le opere in maniera da poterle ammirare come si conviene, colla giusta luce, e senza penalizzarne nessuna. Credetemi, non è facile.

Eccovi allora una carrellata di immagini abbastanza significative di quanto era esposto alla mostra, solamente una fugace testimonianza, mendace per giunta, in quanto le fotografie non rendono giustizia alla varietà espressiva e alla pregevolezza materiale delle opere esposte.

Chi l’ha detto che il bianco e nero è monotono?

Scialle

Fiori
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Filo, carta, tela, ceramica, stoffa, terracotta, colore… per esprimersi c’è solamente l’imbarazzo della scelta.
Questo pannello quiltato è piaciuto molto.
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Bella questa borsetta, no? E’ la creazione di una giovanissima (ma veramente giovanissima) artista.

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E questo coppo decorato è di una sua quasi coetanea. Brave, presto bravissime, perché chi ben comincia…
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Ferro e legno, materiali inusuali per realizzare un giardino, ma il risultato dà sicuramente ragione a questa artista.
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Più tradizionale, anzi, passatemi il termine, quasi “vintage” questo ricamo, che se non erro si chiama “punto raso”.
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La fotografia non rende assolutamente l’effetto tridimensionale di questo quadro realizzato con la tecnica dello “shadow box3D.

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Un angolino ineressante…
… con un abaco originalissimo.
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E‘ proprio vero che a ben cercare si trova sempre un modo originale per dare forma alla propria creatività!

Un lavoro veramente difficoltoso, o, come s’usa dire in queste contrade, “roba de ciodi”.

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La mostra spaziava in tutte le direzioni per forma espressiva, materiali, colori, tecniche, applicazioni. Si passava da questa grande coperta patchwork…

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… a queste miniature in pergamano che riproducono le noše (abiti tradizionali) di Dolina (San Dorligo).

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Se non avete pazienza (ma in dosi industriali) non state neanche a provare di realizzare questi meravigliosi ricami.
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Ecco altri esempi di cosa succede quando una donna è (finalmente) lasciata libera di cercare la sua strada.

Questa statuetta evoca un momento di relax, di abbandono nei propri pensieri, troppo spesso negato alle donne.
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Oppure sorge la voglia di fare un po’ di luce, ma una luce speciale che colori il mondo come piace a noi.

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E poi un abito non serve solamente per coprire, oppure per sfoggiare una firma prestigiosa (e costosa). Quest’abito invece è una tavolozza che porta all’esterno gli intimi sogni di chi l’ha creato.

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Le donne, si sa, amano circondarsi di giolielli, e allora non poteva mancare un angolo dedicato a questo vezzo…
… solamente che si tratta di giolielli veramente particolari.
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Crevatini è un piccolo paese istriano che conta poco più di un miglaio di abitanti, ma evidentemente molto creativi.
Ne sono testimoni queste opere della Comunità degli Italiani di Crevatini.
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Come sempre facevano bella mostra di sé le pigotte dell’UNICEF, a disposizione dei chi avesse intenzione di adottarne una per garantire a un bambino di un paese africano la disponibilità del kit salvavita dell’UNICEF, composto da vaccini, dosi di vitamina A, antibiotici e zanzariere.
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Nel post dedicato all’edizione 2011 della mostra ho già espresso tutta la mia simpatia per questa iniziativa dell’associazione muggesana, e anche per tutte quelle attività tese a supportare la condizione femminile, questa purtroppo ancora in bilico tra un’antica sudditanza (materiale, psicologica e sociale) e la possibilità (e il diritto) di scelte libere e consapevoli.

Questa mostra dovrebbe rappresentare un giusto riconoscimento dell’estro artistico e delle abilità manuali delle donne, abilità che talvolta vengono date per scontate, e che perciò passano pertanto quasi inavvertite.

Non andrebbe dimenticato che quasi sempre sono le mani di una donna il nostro primissimo contatto con il mondo esterno, spesso anche l’ultimo. Quando, a qualsiasi età, stiamo subendo un’afflizione, piccola, da bambini, oppure grave, da adulti, la mano di una donna è un magico lenitivo. Alle mani della donna capitano mille lavori diversi ogni giorno, e sono le mani di una donna che rimediano subito ai piccoli danni, uno strappo, una macchia, una sbucciatura. Sarà pure un modo di dire, ma è abbastanza emblematico: se una donna usa le mani è per realizzare qualcosa, se un uomo usa le mani è per fare a pugni.

Allora, il prossimo anno (Maya permettendo), non mancate all’edizione 2013 di “Creatività femminile”, a Muggia; potrete vedere con i vostri occhi, e non con l’asettica immagine fotografica, di cosa sono capaci le mani delle donne quando sono libere dalla trita quotidianità; e all’uscita, signori uomini mi raccomando, non dimenticate di salutarle, le donne, così: “baciamo le mani”. Se lo meritano, da sempre.

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Associazione A.I.D.A. – Piazza della Repubblica, 4 – 34015 Muggia (TS)
mail: aida_muggia@hotmail.it – Tel.: 040 9278281 (martedì e mercoledì 10-11, giovedì 15-17)

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