YouTube, start

fotoCon una vecchia camcorder comprata su ebay e un software di editazione video (sempre vecchio e sempre da ebay) abbiamo faticosamente realizzato il nostro primo filmatino e l’abbiamo inserito su youtube. Anche se non è il massimo, si tratta pur sempre di un primo passo per cercare di offrire qualcosa di interessante sul blog. C’è ancora molto da imparare, da provare e da studiare; speriamo di far meglio in futuro.

 

Non c’è ragione

KranjNon c’è ragione per essere qui, alle sette di mattina di un sabato assolato, in questa piccola stazione ferroviaria della Slovenia.

Non c’è ragione per alzarsi presto, prendere la macchina e guidare fin qua perché non esistono collegamenti ferroviari tra Italia e Slovenia.

Non c’è ragione per salire su questo piccolo treno locale che mi porterà a Ljubljana, e poi avanti, fino a Kranj con un altro treno simile.

Non c’è ragione per trascorrere, tra andare e tornare, cinque o sei ore in un vagone invece di fare cose più divertenti, andare al mare, curare il giardino, svagarsi con una bella passeggiata.

Non c’è ragione per andare a vedere una piccola mostra di un piccolo gruppo in un piccola cittadina della Gorenjska (Alta Carniola).

Non c’è proprio nessuna ragione. E poi, che sarà mai: una ventina di lavori, nulla di trascendentale, hanno iniziato da poco, e poco avranno da offrire in quanto a tecnica e composizione.

Niente nomi altisonanti, niente concorsi e premi da vincere, niente esposizioni a tema, niente aree commerciali, niente classi, niente ospiti dall’estero, niente di tutto ciò che, in misura variabile, accompagna esposizioni / mostre / festival / meeting / show, ed è corollario sfarzoso se non addirittura preminente rispetto alle opere esposte.

No, non c’è assolutamente ragione per andare, e allora è giusto che io vada, perché tutto si potrà dire di me, ma non che sono io sia una persona ragionevole.

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Cose dell’altro mondo

Vi sarà certamente capitato di notare, camminando per il centro, qualche vetrina vuota, muta testimone di un’attività commerciale che lì esisteva e prosperava, e che ora è cessata, oppure si è trasferita.
I grandi centri commerciali, tanto vituperati quanto frequentati, hanno messo i piccoli negozi all’angolo. Molti di questi hanno chiuso, altri hanno spostato la loro sede proprio in casa del nemico, cambiando pelle e pure anima.
Restano queste malinconiche occhiaie vuote, dominio incontrastato di ragni e polvere, inosservate ma non invisibili, piccole ferite nel tessuto cittadino, vittime collaterali dell’inarrestabile marcia verso il consumo a tutti costi (meglio se bassi).

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