¡HOLA! (bis)
E allora eccomi qua, a raccontarvi qualcosa sulla mostra di Sitges di quest’anno. Mi si potrà obiettare che è passato già più di un mese, però, sapete com’è, mi piace prendermela comoda, e la gestione di questo blog non fa eccezione. Del resto sono certa che su Facebook sono state già inserite moltissime immagini dei lavori esposti a Sitges, alcune con mostra ancora in corso, perciò qualche settimana in più non fa differenza.
A questo punto ci si potrebbe chiedere a cosa potrebbe servire questo post, e, vi dirò, nutro dei dubbi anch’io, ma quando mi capita di rivedere qualche fotografia che abbiamo scattato sorge irresistibile la tentazione di descrivere, commentare, congetturare, decifrare ciò che a uno sguardo distratto potrebbe sfuggire. Lo si fa a beneficio di coloro che, per motivi vari, non erano presenti, lo si fa per offrire un’interpretazione originale (e sperabilmente autentica) di quanto c’era da vedere, lo si fa per dare un ulteriore motivo di soddisfazione a chi ha realizzato quelle opere, lo si fa per esortare a una visita “di persona” alle future edizioni della mostra, e lo si fa infine anche per piacere personale, quasi come se componendo questo post si stesse anche realizzando un patchwork, non di stoffa, questo è ovvio, bensì cucendo assieme immagini e parole.
Sitges 2023 – Anteterza
Sitges 2023 – Anteseconda
Sitges 2023 – Anteprima
Nemo propheta in patria
Nemo propheta in patria, e nel mio caso significa che ho ricevuto più soddisfazioni all’estero che qui. Per amor di verità, confesso di non averle mai effettivamente cercate, l’ambizione non è tra i miei principali difetti, però più di qualche volta ho avuto l’impressione di essere invisibile.
Come che sia, dopo anni e anni di gestione del blog, finalmente qualcuno si è accorto che le mie cronache dal mondo del patchwork hanno un loro valore specifico, e questo qualcuno sta, manco a dirlo, oltreconfine.
Era già successo in Alsazia, quando preferii rinunciare a un ruolo attivo (seppur temporaneo) in quanto ho estreme difficoltà a esprimermi in una lingua che non sia la mia (a questo ci pensa il mio agente di viaggio / sherpa / fotografo / webmaster / ecc.). Stavolta invece è la Repubblica Ceca a regalarmi un implicito riconoscimento inviandomi l’accredito stampa per la mostra del Prague Patchwork Meeting che si terrà a Brno.
Bene, ci sono voluti solamente dodici anni di lavoro, però, alla fine, ce l’abbiamo fatta. Evviva!

Manca poco

Gerlinde Merl – Biskuit